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I FILM IN SICILIA

I pionieri del cinema muto in Sicilia furono la compagnia dell'attore catanese Giovanni Grasso,

composta fra gli altri da Virginia BalistrieriGiacinta Pezzana e Totò Majorana e gli scrittori 

Nino Martoglio e Giovanni Verga che ad inizio XX secolo realizzarono una serie di corti e

medio-metraggi. Luigi Pirandello invece, seguì con interesse l'evolversi della cinematografia

partecipando solo alle sceneggiature di alcuni film intorno al 1933.

 

I film in bianco e nero interpretati negli anni trenta da Angelo Musco e dal suo gruppo teatrale

furono tra i primi lungometraggi girati in Sicilia e sono da considerarsi l'anello di congiunzione

fra il teatro dialettale siciliano ed il cinema.


Altri importanti film girati in Sicilia negli anni Trenta sono 1860 di Alessandro Blasetti (1934), 

Casta Diva di Carmine Gallone (1935) e Carmela.


Successivamente dopo la guerra fra i vari film girati sull'isola merita una menzione particolare

la pellicola neorealista La terra trema di Luchino Visconti, un libera reinterpretazione del

romanzo I Malavoglia di Verga del 1947.

 

Sul set Visconti scritturò gli stessi pescatori di Acitrezza invece di attori professionisti.                          Angelo Musco

Sempre Visconti negli anni sessanta girò Il Gattopardo (tratto dalla omonima opera

di Giuseppe Tomasi di Lampedusa) con un cast d'eccezione per l'epoca: 

Claudia Cardinale, Alain Delon e Burt Lancaster.

 

La trasposizione sul grande schermo del ricchissimo patrimonio letterario siciliano interessò opere di molti scrittori. Vennero realizzati film tratti da opere di Leonardo Sciascia, Luigi Capuana, Federico De Roberto, Ercole Patti, Elio Vittorini, Vitaliano Brancati, Gesualdo Bufalino e Luigi Pirandello. Le maggiori trasposizioni sul grande schermo derivano da opere di Sciascia: A ciascuno il suo, Il giorno della civetta ed il recente Il consiglio d'Egitto solo per citarne alcuni. Da Pirandello nel 1984 i fratelli Taviani realizzarono il film Kaos.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Burt Lancaster e Claudia Cardinale ne Il Gattopardo (1963)

 

 

Secondo alcuni critici sono gli stessi siciliani a prestarsi alla finzione cinematografica e per molti versi rimarcano quelli che sono i tradizionali stereotipi con cui vengono identificati gli italiani in genere. Di sicuro alcuni tratti caratteriali degli isolani insieme ad alcune ambientazioni hanno fornito naturali sceneggiature di facile adattamento cinematografico e di sicuro successo come Divorzio all'italiana ed il film della Wertmuller Mimì metallurgico ferito nell'onore.

 

Il regista Pier Paolo Pasolini girò alcune scene di Il Vangelo secondo Matteo, Teorema, Porcile ed I racconti di Canterbury alle pendici dell'Etna ed a Catania. Anche alcune scene del suo film-documento Comizi d'amore furono girate in Sicilia.

 

Inoltre, vanno ricordati i numerosi "Spaghetti-western" girati sia dal maestro del cinema Sergio Leone che dai dissacranti Franco e Ciccio, che spesso preferivano i paesaggi aridi e rocciosi della Sicilia interna.

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